Quanto siamo soddisfatti del nostro corpo? Abbiamo condotto un sondaggio per scoprirlo e analizzato diversi studi

In un’era come la nostra, dove l’aspetto sembra essere la dote più importante di una persona, abbiamo deciso di approfondire l’argomento della percezione del nostro corpo e della nostra immagine.

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Quanto Siamo Soddisfatti Del Nostro Corpo 6
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Il modo in cui percepiamo il nostro corpo e il nostro aspetto influenza molti aspetti importanti della nostra vita, spesso senza rendercene conto.

Per investigare come le persone percepiscono il proprio corpo abbiamo sottoposto ai nostri lettori un sondaggio anonimo, un test per conoscere meglio il rapporto col proprio corpo e col proprio aspetto. Non solo, abbiamo analizzato moltissimi studi sui fattori che influenzano la considerazione della nostra immagine e le conseguenze che ne derivano.

Il nostro sondaggio era focalizzato principalmente sulla forma fisica e non su altri aspetti come, ad esempio, la percezione del proprio viso.

Abbiamo posto ai nostri lettori alcune domande dirette su come considerano la propria forma fisica e come vivono alcuni momenti della loro quotidianità.

In questo articolo presenteremo nel dettaglio i risultati di questo sondaggio, commentandoli, e offrendo tanti altri spunti di riflessione, tra cui:

  • Le cause che portano ad essere insoddisfatti del nostro corpo
  • Le conseguenze che derivano da tale insoddisfazione
  • I consigli per apprezzare maggiormente il proprio corpo e viverlo con serenità

I risultati del nostro sondaggio

In base alle 11 risposte del test, i partecipanti hanno ricevuto un responso, che li classificava in 3 categorie:

  • Indifferenza e accettazione di sè: in questa categoria rientrano quelle persone che sono piuttosto indifferenti al loro aspetto e in particolare alla loro forma fisica e vi convivono abbastanza serenamente, prendendosene cura quanto basta.
  • Amor proprio e sicurezza: questo profilo rappresenta coloro che si prendono cura del proprio corpo, che ricercano il benessere e la forma fisica e che sono soddisfatti del loro aspetto.
  • Imbarazzo e poca autostima: in questa categoria rientrano tutti gli insoddisfatti del proprio corpo. Alcuni si sono definiti decisamente fuori forma, altri invece mediamente in forma, dichiarando però che non sono comunque soddisfatti del loro aspetto.

I dati raccolti più nel dettaglio

Andiamo più a fondo dei risultati raccolti e vediamo cosa è emerso dal nostro sondaggio.

Il test era composto da 11 domande, ciascuna delle quali aveva 3 opzioni di risposta. 254 persone hanno compilato il test, offrendoci un ottimo campione di analisi.

  • Il 34% ha dato una maggioranza di risposte neutre
  • Il 14% ha dato una maggioranza di risposte positive
  • Il 52% ha dato una maggioranza di risposte negative

Vediamo come hanno risposto alle singole domande del test.

“Come definiresti il tuo corpo?”

Come definiresti il tuo corpo

A questa domanda, il 56% ha risposto “mediamente in forma e in salute”, il 37% ha risposto “fuori forma” e solo il 7% ha risposto “molto in forma”.

Cosa pensano di sé le persone che si ritengono fuori forma

Le persone che si sono definite fuori forma, hanno risposto così alle seguenti domande:

Cosa pensano di se le persone che si ritengono fuori forma 1aCosa pensano di se le persone che si ritengono fuori forma 2a Cosa pensano di se le persone che si ritengono fuori forma 3a

Le persone che si sono auto-definite come “non in forma”, sono quelle che dimostrano maggiori problemi di autostima e a relazionarsi con gli altri, specie in alcune situazioni dove il loro corpo viene messo in evidenza.

  • Alla domanda “vorresti che il tuo corpo fosse diverso?” l’83% di loro ha risposto che cambierebbe molte cose del proprio corpo.
  • Alla domanda “ti sembra che il tuo corpo influenzi il tuo stile di vita?” il 66% di loro ha ammesso di evitare tutte quelle situazioni in cui devono esporre il propri corpo e, in generale, preferiscono evitare di attirare l’attenzione sul loro aspetto.
  • Alla domanda “ti sembra che il tuo aspetto influenzi la tua personalità?” il 58% afferma che la propria immagine e il proprio aspetto influenzano negativamente il proprio modo di comportarsi, rendendoli più introspettivi e timidi, meno socievoli.
  • Abbiamo anche chiesto loro “Come vivi lo shopping?” e, se da un lato il 40% lo vive come una coccola e dunque con positività, il 36% lo vive come un’esperienza negativa, mentre la parte restante (24%) con indifferenza.
  • Infine, alla domanda “come vivi le giornate al mare?” il 72% ha dichiarato di non essere a proprio agio in spiaggia o in generale in situazioni in cui è necessario indossare il costume e scoprire il proprio corpo.

Cosa pensano di sé le persone che si ritengono mediamente in forma

Cosa pensano di se le persone che si ritengono mediamente in forma

Sebbene le persone che si sono dichiarate “mediamente in forma” abbiano un approccio molto più spensierato col proprio corpo, sono spesso vittime anche loro di pensieri negativi e di bassa autostima. Ecco alcune risposte che lo dimostrano:

  • Il 72% ha detto che cambierebbe molte cose del proprio corpo
  • Il 45% ha affermato che evita i luoghi in cui deve esporre il proprio corpo (mentre il 48% non si lascia influenzare dalle timidezze)
  • Il 59% di loro afferma di non essere a proprio agio in costume da bagno, mentre il 39% dice di esservi piuttosto indifferente e non provare vergogna

Quali fattori influenzano la percezione del nostro corpo?

Le opinioni che abbiamo sul nostro corpo sono raramente sviluppate su una base istintiva e naturale. Sono invece per la maggior parte dovute a convenzioni sociali, preconcetti e stereotipi.

Tra le cause principali figurano i media e le mode da essi dettate, che, in una reazione a cascata, determinano i pregiudizi che si insinuano nelle relazioni sociali con colleghi, amici e partners.

Anche i nostri cambiamenti fisici e naturali possono peggiorare la percezione del nostro corpo, come l’invecchiamento e la gravidanza. Vediamoli più nel dettaglio.

1. Media

Televisione, social network e riviste dettano da sempre i canoni di bellezza e, per quanto negli ultimi anni la body positivity si stia facendo sempre più largo, per decenni abbiamo accettato a testa bassa le loro definizioni di bellezza, senza domandarci se fossero giuste o sbagliate.

Negli ultimi anni abbiamo fortunatamente assistito ad una ribellione, che il mondo della moda non ha potuto ignorare, iniziando così ad impiegare modelle “curvy” e, talvolta, anche persone con disabilità.

Canoni di bellezza in continuo divenire

Non ci siamo però totalmente liberati da stereotipi e canoni di bellezza severi. Essi sono semplicemente cambiati: se i decenni scorsi andava di moda la ragazza “boney” e “skinny”, ossia super magra a cui si vedono le ossa, ora la tendenza sta cambiando e una donna è considerata sexy se particolarmente in forma e leggermente muscolosa.

La pressioni sul popolo maschile, invece, sono rimaste pressochè invariate: l’uomo macho, super muscoloso, è rimasto un punto di riferimento costante che, a maggior ragione, continua tutt’ora.

Quest cambio di tendenza è stato analizzato da uno studio che ha preso in analisi il cambiamento della percezione corporea nell’arco di 30 anni, dimostrando come il genere femminile si stia allontanando poco alla volta dalla ricerca della magrezza estrema, per orientarsi invece ad un fisico muscoloso e prestante.

Vediamo il lato positivo: se prima era “cool” una magrezza esagerata e decisamente poco salutare, ora il focus è sulla salute e sulla prestanza fisica.

Il grosso problema dei media è che raramente sono veritieri: riviste di moda, influencers sui social e pubblicità televisive mostrano quasi sempre foto e video ritoccati, facendoci credere che il nostro corpo abbia tante cose che non vanno bene e difetti da correggere o nascondere.

2. Persone che ci stanno intorno: amici, colleghi, partners

Dal bullismo alle battute più innocenti, le persone fuori forma o sovrappeso sono da sempre prese di mira per il loro aspetto esteriore.

Tenerà età e adolescenza

Se per un adulto è già molto difficile schermare commenti e battute e non farsene affliggere, è naturale immaginare come bambini e adolescenti possano subire dei veri traumi nel sentirsi prendere in giro o, più in generale, nel sentirsi inadatti.

Il lavoro di un genitore per rendere i propri figli impassibili davanti a certe idee e prese in giro può arrivare solo fino a un certo punto: è nella natura dell’essere umano la socialità, il sentirsi parte di una comunità e desiderare di essere accettati e ben voluti dagli altri.

Per questo è importante combattere il cosiddetto “weight bias” ovvero l’insieme di pregiudizi e idee negative sulle persone sovrappeso. E’ anche fondamentale trasmettere a bimbi e ragazzi il rispetto verso il prossimo, comunicare l’eguaglianza e combattere la discriminazione, anche quella più subdola ed invisibile.

Ricordiamo comunque che il sovrappeso e in particolare l’obesità sono fattori molto pericolosi per la salute delle persone e vanno contrastati il più possibile. L’obesità infantile mondiale, nei bambini e ragazzi tra i 5 e i 19 anni, è passata dal 4% nel 1975 al 18% nel 2016, dimostrandosi un problema crescente.

Amici e colleghi

Domande scomode come “sei ingrassato/a?” oppure “ma tu mangi?” sono all’ordine del giorno. Tanto le persone sovrappeso, quanto le persone sottopeso, vengono prese di mira e possono soffrire di queste (apparentemente) innocenti frasi.

A volte usiamo termini dispregiativi nel descrivere una persona, come “grasson*” o “ciccion*” e molti altri, magari senza accorgerci che di fianco a noi abbiamo un individuo sovrappeso o, in generale, che non si sente a suo agio col proprio corpo.

Il posto di lavoro può essere un luogo particolarmente delicato, qualora una persona insoddisfatta del proprio corpo sia “costretta” a stare a contatto quotidianamente e per parecchie ore, con clienti o colleghi. In tale situazione è possibile che le persone insicure si sentano osservate, giudicate e magari anche derise.

Partner

Anche tra partner può accadere di fare o dire delle cose che aggravano l’insicurezza dell’altro. Non è mai facile bilanciare l’intimità con la delicatezza: spesso infatti diciamo certe cose soltanto per il bene del/la partner.

E’ importante scegliere con cura le parole con cui trasmettiamo opinioni o preoccupazioni. Frasi del tipo “Vuoi diventare forse una palla?” non sono decisamente adatte.

Anche fare spesso commenti (siano positivi o negativi) a lingua sciolta su altre persone, potrebbe risultare negativo per il partner. Ogni coppia è diversa, chiaramente, la comunicazione chiara e sincera è sempre il miglior modo di stare bene e di capire come mettere a proprio agio il partner.

3. Avere un figlio

Sebbene le donne siano le più soggette al cambiamento fisico durante e dopo la gravidanza, parleremo anche degli uomini.

La gravidanza trasforma radicalmente il corpo di una donna e, dopo il parto, alcune di loro hanno grosse difficoltà a tornare “in forma” (sottolineiamo che il concetto di forma è spesso soggettivo).

Alcune donne subiscono anche un calo drastico di peso, dovuto allo stress e all’impegno che un neonato richiede. Insomma, ogni donna sperimenta la gravidanza e le sue conseguenze in modo diverso.

Diversi studi dimostrano comunque che la gravidanza porta con sé un’insoddisfazione nei confronti del proprio aspetto che contribuisce, assieme ad altri fattori, alla cosiddetta depressione post-partum.

Aumento di peso, lassità cutanee, poco tempo per sé stesse: questi aspetti comportano un minore apprezzamento di sé, dopo la nascita di un bambino.

Dedicarsi interamente al nuovo nato e scordarsi del proprio benessere è un problema che affligge, però, tanto gli uomini quanto le donne. Spesso i nuovi genitori pensano che, con l’arrivo del bebè, trovare del tempo per se stessi sia egoista. Non c’è niente di più sbagliato!

Fare attività fisica o qualsiasi attività che ci appassiona, è fondamentale per preservare non solo la salute fisica, ma anche quella mentale, ed affrontare la genitorialità con un approccio più positivo.

4. Invecchiare

La vecchiaia è un processo complesso e piuttosto demoralizzante per molte persone. Sebbene subentrino altre priorità ed interessi (come ad esempio la famiglia, il riposo, o trascorrere del tempo con gli amici), per la maggior parte degli anziani ci sono dei peggioramenti che è impossibile trascurare:

  • Minore energia, forza e mobilità
  • Lassità cutanee e riduzione del tono muscolare
  • Peggioramento della postura

Negli anziani l’insoddisfazione corporea è tuttavia associata frequentemente ad aspetti funzionali, più che estetici: preservare la completa indipendenza fisica in termini di spostamenti o attività quotidiane, assume molta più importanza di un corpo esteticamente bello e giovane.

Ciò non significa, tuttavia che gli anziani siano totalmente disinteressati al proprio aspetto fisico: non sono pochi, infatti, quelli che decidono di ricorrere alla chirurgia estetica o ad altri trattamenti estetici minori.

L’interessante report annuale del 2020 dell’American Society of Plastic Surgeons mostra come, tra tutti i loro pazienti degli Stati Uniti, i pazienti dai 55 anni in su rappresentino il 38% delle procedure totali, per un totale di 728.500 pazienti di età compresa tra i 55 e i 69 anni e 136.500 pazienti over 70.

Le operazioni più frequenti? Quelle anti-age! I 3 trattamenti più richiesti dai pazienti dai 55 anni in su sono:

  • Blefaroplastica (lifting delle palpebre): circa 190.000 pazienti
  • Lifting facciale: circa 180.000 pazienti
  • Lifting del collo: circa 125.000 pazienti

Verso un mondo migliore

Negli ultimi anni sono stati fatti passi da gigante in termini di inclusività e rispetto reciproco: non solo le persone stanno capendo sempre più che ognuno deve essere accettato per quello che è, ma anche che, spesso, dietro a una certa forma fisica (sia essa di sovrappeso o di eccessiva magrezza) possano celarsi svariati problemi e malesseri, fisici o psicologici.

Quando ci troviamo davanti una persona molto magra o sovrappeso, tendiamo a pensare subito che mangi, rispettivamente, troppo poco o in modo smisurato. Ci sono molte persone magrissime che mangiano tantissimo, così come persone sovrappeso che faticano a dimagrire nonostante mangino in modo salutare. Non dobbiamo balzare subito a conclusioni e giudicarle senza sapere!

Scarsa accettazione del proprio corpo e poca autostima: quali sono le conseguenze?

L’associazione inglese Mental Health Foundation nel 2019 ha condotto una vasta ricerca sulla percezione della propria immagine nel Regno Unito, intervistando 4500 adulti e 1100 teenagers. Da questa ricerca è emerso che:

  • Il 21% degli adulti è soddisfatto del proprio corpo e della propria immagine
  • Il 20% non è molto soddisfatto e prova imbarazzo nel mostrare il proprio corpo
  • Il 34% è triste, depresso e rassegnato a causa della propria immagine
  • Il 19% si dichiara disgustato dal proprio corpo

Dati allarmanti e ben poco positivi, se pensiamo che molte di queste persone sono in piena salute e non hanno difetti fisici, se non quelli di non assomigliare a modelle/i ed influencer che vediamo in TV, sui giornali o sui social.

Perché tutto questo deve preoccuparci? Il modo in cui percepiamo il nostro corpo e, più in generale, la nostra immagine, influenza tanti aspetti importanti della vita quotidiana, come ad esempio:

  • Le nostre relazioni sociali e amorose
  • I rapporti lavorativi e la nostra produttività
  • Il nostro approccio alla salute e alla cura di noi stessi

Percezione del proprio corpo e vita sociale e sessuale

Godere di autostima e avere una considerazione positiva del proprio corpo, si ripercuote significativamente sulla nostra vita sessuale e relazionale: le donne sono particolarmente influenzate dalla percezione del proprio aspetto, sia per lo scarso apprezzamento del proprio corpo in generale, che per la poca ed errata conoscenza dell’estetica genitale, che spesso causa imbarazzo.

Sebbene le donne cadano maggiormente vittima di questi timori, individui di ogni genere e orientamento sessuale vengono influenzati dalla percezione della propria immagine.

Opinioni negative sul nostro corpo possono portare a prestazioni sessuali “deludenti”, difficoltà a raggiungere l’orgasmo, scarso desiderio sessuale, rinuncia ad avere rapporti sessuali o assunzione di comportamenti sessuali pericolosi (sesso non protetto, sesso con partner non desiderati, ecc…).

Sebbene alcuni studi tendano a slegare la percezione del proprio corpo dalla qualità dei rapporti sociali, la maggior parte della letteratura scientifica supporta la teoria che una bassa autostima aumenti notevolmente il rischio di solitudine, isolamento e depressione.

La percezione che abbiamo di noi stessi (sia dal punto di vista fisico che mentale) influenza quotidianamente i nostri rapporti sociali e il nostro modo di relazionarci agli altri.

Percezione del proprio corpo e attività lavorative

Il luogo di lavoro può essere vissuto molto negativamente dalle persone che hanno scarsa autostima e che non sono a loro agio col proprio corpo.

Stare a stretto contatto con clienti o con i colleghi, può talvolta rivelarsi un incubo per quelle persone che preferirebbero isolarsi e nascondere il proprio aspetto.

Se gli individui di carattere po’ più forte possono giovare di questo contatto “forzato” dell’ambiente lavorativo, le persone viceversa più deboli possono letteralmente farsi travolgere e peggiorare la loro situazione, non solo emotiva e mentale, ma anche fisica.

Una interessante ricerca condotta da Horizon Media ha evidenziato come la vita lavorativa possa venire pesantemente influenzata dall’opinione del proprio aspetto fisico, non solo nel breve termine, ossia nelle attività quotidiane, ma anche nel lungo termine, come per esempio la fiducia in sé stessi per la crescita lavorativa e le proiezioni personali di carriera.

Lo studio ha intervistato 750 persone (uomini e donne) e ha messo in luce alcuni dati che fanno molto riflettere:

  • Circa l’80% non parla coi colleghi della propria insicurezza e il 30% non ne parla proprio con nessuno
  • Le persone che hanno una buona autostima e una percezione positiva della propria immagine, hanno un approccio nettamente più positivo alla carriera, aumentando le proprie chance di successo e la propria soddisfazione lavorativa
  • Sono state identificate 7 variabili che influenzano la percezione del proprio successo nel lavoro: oltre ai classici fattori come la fiducia nelle proprie abilità e il clima sul posto di lavoro, compaiono anche vari elementi quali l’abbigliamento, il peso corporeo e la forma fisica, i lineamenti del viso e le connotazioni fisiche, oltre che gli interventi cosmetici (trucco, capelli, chirurgia estetica)
  • Sebbene tanto gli uomini quanto le donne sperimentino l’insoddisfazione verso il proprio corpo, questo studio ha stimato che gli uomini siano in media il 150% più a loro agio con sé stessi rispetto alle donne

Tanto gli uomini quanto le donne soffrono di queste insicurezze e vanno supportati da amici, famiglia e colleghi, tuttavia alcuni studi sembrano suggerire come le donne vadano particolarmente protette ed aiutate a costruire la fiducia in sé stesse.

Molti ruoli lavorativi vengono ancora visti con diffidenza, se ricoperti da un soggetto femminile. Se una donna sicura di sé può avere buone probabilità di sopportare questo tipo di pressioni, quelle più insicure potrebbero rinunciare e ripiegare su ruoli (erroneamente) considerati più femminili.

Ecco perché è fondamentale che fin dalla scuola ragazzi e ragazze costruiscano una personalità forte, libera da pregiudizi e negatività.

Percezione del proprio corpo e approccio alla salute

Il rapporto col nostro corpo e in particolare con la nostra immagine possono portare, talvolta, ad avere un approccio particolarmente negativo e controproducente: molte persone sovrappeso e fuori forma tendono a trascurare il loro aspetto e la loro salute.

Nel nostro sondaggio, le persone che si sono definite “fuori forma” sono quelle che praticano meno sport:

  • Il 47% non pratica sport
  • Il 36% lo pratica, ma non volentieri
  • Il 17% lo pratica volentieri

Uno studio condotto da alcuni ricercatori turchi ha cercato di trovare una correlazione tra la percezione del proprio corpo e il livello di salute (e di qualità della vita) delle persone adulte.

Sebbene queste ultime siano influenzate da numerosi fattori, alcuni dei quali noti a tutti noi come l’esercizio fisico o la dieta, lo studio ha mostrato una relazione positiva tra stato di salute e apprezzamento del proprio corpo.

Le persone che si piacciono, sembrano dunque un po’ più incentivate a prendersi cura di sé e a ricercare uno stile di vita sano, rispetto a chi non è soddisfatto del proprio corpo ed ha un’autostima minore.

Essere sovrappeso o considerarsi fuori forma aumenta anche il rischio di disturbi alimentari: secondo ANAD, un’importante associazione che studia l’anoressia e altri disturbi alimentari, la stragrande maggioranza delle persone che soffrono di alimentazione compulsiva o bulimia sono sovrappeso.

Come possiamo accettare il nostro corpo e vivere più in sintonia con esso?

Come possiamo accettare il nostro corpo e vivere piu in sintonia con esso

La strada verso l’accettazione di sé è lunga e tortuosa, ma possibile. Essa deve essere, da un lato, proattiva, ricercando quello che ci fa stare bene e adottando uno stile di vita il più possibile sano. Dall’altro, dobbiamo passivamente staccarci da tutte le negatività, ignorando gli stereotipi che ci bombardano quotidianamente.

Spoiler: non devi cancellare l’app di Instagram per dimenticare. Il lavoro da fare su noi stessi è quello di accettare la diversità e, soprattutto, comprendere che quello che vediamo non sempre è la realtà.

Su cosa possiamo lavorare per migliorare il nostro corpo e soprattutto il nostro approccio con esso e con l’immagine che ne vediamo riflessa allo specchio? Ecco alcuni consigli.

1. Parlane con la famiglia, gli amici o con un esperto

Che sia la famiglia o gli amici, il primo passo per superare le proprie paure e i brutti pensieri è quasi sempre parlarne con qualcuno.

Sappiamo che non tutti hanno un bel rapporto coi proprio familiari e che gli amici possono non essere abbastanza intimi per affrontare certi argomenti: in questi casi, puoi rivolgerti a degli sportelli di supporto psicologico o ad altri specialisti.

Se, ad esempio, non sei sicuro/a di mangiare in modo corretto, puoi rivolgerti ad un nutrizionista per una dieta bilanciata o ad un personal trainer (anche online, se non hai un gran budget) per trovare la giusta motivazione.

2. Svolgi attività che ti appassionano

Spesso i pensieri negativi sono un serpente che si morde la coda: lo stress lavorativo ci porta ad essere pigri e a mangiare male, di conseguenza ci vediamo fuori forma, ma siamo troppo stremati o giù di morale per cambiare la nostra routine.

Trova delle piccole attività, quotidiane o meno, che ti piacciono e ti fanno stare bene: non sentirti ridicolo o troppo vecchio/a per fare certe cose! Vuoi alcune idee di attività particolari e che chiunque può praticare?

  • Un corso di ballo
  • Volontariato
  • Un laboratorio di ceramica
  • Un club del libro
  • Sessioni di gruppo di fotografia all’aperto
  • Lavori fai da te (uncinetto, falegnameria, ecc..)
  • Un corso di canto

3. Pratica dello sport, anche se ti pesa

A chi ti dice che non serve fare sport, e che basta fare qualcosa che ti distragga, noi rispondiamo che non è vero. Fare sport è importantissimo ed imprescindibile per la nostra salute, specie se consideriamo che la maggior parte di noi svolge un lavoro sedentario.

Non devi diventare maratoneta o body builder: è sufficiente fare un po’ di moto e attività fisica dalle 2 alle 3 volte alla settimana. Ci sono così tante attività che puoi praticare, basta trovare quella più adatta a te. Ecco alcune idee, da praticare a casa o presso una palestra o una scuola:

  • Yoga e pilates, attività a basso impatto ideali per rinforzare i muscoli e calmare la mente
  • Lunghe camminate, per passare più tempo all’aria aperta e godersi il paesaggio
  • Attività cardio come corsa o bici, all’aria aperta o su tapis roulant e cyclette
  • Ballo, un modo divertente per socializzare e bruciare un po’ di calorie

4. Circondati di persone positive ed evita i paragoni

Circondarsi di persone positive è fondamentale per non farsi di influenzare da negatività e poca fiducia in sé stessi. Passare la maggior parte del tempo con persone che si buttano giù, si piangono addosso e non reagiscono, può essere controproducente.

Se queste persone sono amici stretti, non ti diciamo di abbandonarli: ritagliati degli spazi lontano da loro, cerca di conoscere gente nuova e stimolante, con cui condividere interessi e passioni: non appena ti sentirai meglio e più sicur* di te, potrai aiutare anche i tuoi amici a superare le loro insicurezze e ritrovare la loro autostima.

Ricordati anche di non paragonarti ossessivamente agli altri: a meno che tu non abbia in programma di vincere le Olimpiadi, tieni a mente che ci saranno sempre persone migliori, ma anche peggiori di te.

Non è tanto con gli altri che ti devi confrontare, quanto con te stesso/a. Tieni traccia dei tuoi miglioramenti (non solo fisici, ma di vita in generale): un libro in più letto, una persona che hai aiutato, un kilometro in più che hai aggiunto alla tua corsa o camminata.

Poniti dei piccoli obbiettivi e cerca di diventare la persona che sogni di essere.

5. Sostituisci i vizi con delle buone abitudini

Alcuni vizi come fumare, mangiare dolci, bere alcolici o stare ore sui social sembrano insuperabili ma non è così.

Per poter abbandonare i cattivi vizi, può essere d’aiuto rimpiazzarli con altre abitudini positive. Per esempio, puoi sostituire la pausa sigaretta con una pausa meditazione, o ascoltando la tua canzone preferita, o leggendo qualche pagina di un libro, o portando avanti il tuo lavoro all’uncinetto.

Se proprio non puoi dare buca ai tuoi amici per l’aperitivo in centro, perché non andarci camminando o in bicicletta, invece che in macchina? E sostituire le bevande alcoliche con un drink analcolico?

Non serve stravolgere la tua vita, basta cambiare alcuni piccoli aspetti negativi di essa.

6. Non avere paura di coccolarti

Sostituire i vizi citati poco fa con lo shopping compulsivo non è certo una buona idea, ma ogni tanto tutti noi abbiamo bisogno di coccolarci e fare un bel gesto per noi stessi.

Acquistare qualcosa di nuovo per te o per la casa, andare dal parrucchiere per un cambio look, concedersi qualche ora alla sauna o un massaggio rilassante, andare a visitare un museo, gustarsi una cena gourmet: ecco alcune idee da praticare, ogni tanto, per farti un regalo.

7. Ricordati i tuoi punti di forza

L’avrai sentito dire mille volte: concentrati sui tuoi pregi e non sui difetti. Non sempre è semplice, vero? Tendiamo a guardare sempre quello che gli altri hanno e che noi non abbiamo.

Ma devi sapere una cosa: spesso le persone si invidiano a vicenda, senza saperlo. Difficilmente incontrerai una persona che è soddisfatta di ogni aspetto di sé!

Ecco perché dobbiamo cercare di focalizzarci sui nostri pregi e punti di forza, come ad esempio:

  • Le cose che ti piacciono del tuo corpo: puoi scriverle in una lista e rileggerla ogni volta che pensi ai tuoi difetti.
  • Cose che ti piacciono del tuo carattere e della tua personalità: l’aspetto fisico non è tutto, anzi. Le persone positive e sicure di sé si circondano più facilmente di amicizie e risultano più attraenti. Annota le cose che ti piacciono della tua personalità, i tuoi punti di forza e cerca di metterli in luce e di sfruttarli al massimo.
  • Le cose che il tuo corpo può fare: ci sono persone con gravi disabilità che affrontano la vita in modo positivo, senza arrendersi. Dobbiamo amare il nostro corpo per quello che ci permette di fare. Cose che tanti di noi danno per scontate come camminare, guidare una macchina, fare le scale o andare in bici, non sono altrettanto scontate per alcune persone. Apprezza quello che hai e sfrutta al meglio il tuo corpo e le sue abilità!

8. Fai un uso più consapevole e benefico dei social media

Come dicevamo, non è strettamente necessario cancellare tutte le app dei social per liberarsi delle negatività. Alcune persone lo fanno e non neghiamo che possa essere un’ottima strategia, che però potrebbe non funzionare per tutti.

Se non te la senti di sbarazzarti totalmente dei social, il nostro consiglio è di farne un uso molto più consapevole: riduci drasticamente il tempo trascorso su queste piattaforme (a meno che non sia il tuo lavoro) e cerca di seguire pagine e account in linea con la persona che vuoi diventare.

Lascia andare quei contenuti che trasmettono ideali irraggiungibili e segui invece pagine e account più veri, positivi e che si basano su valori che condividi.

Conclusione

Un rapporto sano e positivo col proprio corpo è qualcosa che si coltiva con consapevolezza e dedizione. Non tutte le persone in forma e di bell’aspetto hanno un buon rapporto col proprio corpo.

Le influenze esterne possono minare profondamente la nostra autostima e farci credere di non essere mai abbastanza. I media, la società, gli amici e a volte, purtroppo, anche la famiglia possono farci sentire inadatti e impedirci di vivere serenamente la nostra immagine.

Nel nostro articolo, speriamo di avervi offerto tanti validi strumenti per comprendere a fondo quali sono le cause che possono portarci a percepire il nostro corpo come sbagliato, quali sono le conseguenze che ne derivano, e le soluzioni a questo problema.

La salute fisica e mentale devono sempre venire al primo posto. Un corpo magro non è necessariamente sano ed è questo che la maggior parte delle persone non riesce a capire. Ricercare a tutti i costi una forma fisica considerata “ideale” può portare a farci del male sia fisicamente, che psicologicamente.

Ama il tuo corpo, tira fuori il meglio da esso: usalo per fare tutto quello che ti fa sentire bene e curalo scrupolosamente!

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    https://anad.org/eating-disorders-statistics/