Perché la maggior parte delle donne si sente in dovere di depilarsi?

Ecco come siamo giunti a questo trend e le nuove correnti femministe “no shave”.

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Perché la maggior parte delle donne si sente in dovere di depilarsi
Perché la maggior parte delle donne si sente in dovere di depilarsi
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La rimozione dei peli superflui per ragioni estetiche non è certo nata in tempi attuali: le donne appartenenti alle classi più agiate dell’Antica Roma, ad esempio, erano solite usare pinzette, pietra pomice e rudimentali apparecchi per la depilazione. Lo stesso accadeva sulle rive opposte del Mediterraneo, dove Cleopatra e le sue contemporanee dedicavano intere giornate alla cura del corpo, ceretta compresa. Come? Utilizzando lo stesso composto a base di zucchero che, millenni dopo, si sarebbe diffuso in tutto il mondo a partire da quelle stesse aree, prendendo il nome di ceretta araba o sugaring.

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I motivi per desiderare un corpo perfettamente liscio sono i più disparati. In tempi antichi, la necessità di tenere lontani sporco e parassiti giocava un ruolo primario nella scelta di depilarsi: uomini e donne si liberavano dei peli superflui per ragioni di salute, prima ancora che estetiche. Il tempo ha reso via via meno necessaria questa pratica, grazie a condizioni igieniche e stili di vita in costante miglioramento.

Ciononostante, l’idea che un corpo depilato sia indice di maggior pulizia è sopravvissuta fino ai giorni nostri, radicandosi saldamente nell’immaginario collettivo. A questa si sono affiancate una sempre maggior attenzione verso l’estetica e la nascita di un vero e proprio culto per l’aspetto esteriore: il Ventesimo secolo in particolare ha segnato l’inesorabile ascesa di un modello femminile volto alla perfezione.

Il ruolo di moda e riviste femminili nella percezione della bellezza

Complici di questo risvolto culturale sono state l’industria della moda e dell’editoria femminile che, proponendo immagini di donne senza la benché minima traccia di peluria, hanno alimentato l’idea che per raggiungere determinati canoni estetici si dovesse necessariamente sfoggiare un corpo liscio e privo di imperfezioni.

La prima campagna pubblicitaria pro depilazione risale al maggio 1915, quando Harper’s Bazaar reclamizzò un prodotto per la rimozione dei peli: in quell’occasione, pubblicò una figura femminile con braccio alzato e ascella in vista, descrivendola con queste parole: Abiti estivi e danza moderna esigono la rimozione dei peli superflui. Un vero e proprio invito ad armarsi di rasoio per le donne di tutto il mondo. Era forse possibile non ascoltare il fashion magazine per eccellenza?

harpers bazaar pubblicità
Da buzzfeed.com

Una necessità che si è fatta sempre più impellente man mano che il corpo femminile si scopriva: minigonne, pance e braccia in bella mostra hanno contribuito in maniera decisiva a questa folle corsa all’epilazione totale. Mostrarsi al naturale è diventato impensabile per chiunque voglia apparire alla moda e al top della forma.

In risposta alla crescente domanda di prodotti per la cura del corpo, modernissimi kit per la ceretta ed epilatori hanno invaso il mercato; rimuovere i peli superflui è un rituale consolidato nella routine di bellezza femminile, reso sempre più pratico e accessibile da tecnologie ogni giorno migliori.

E se fino a qualche anno fa era necessario rivolgersi a un estetista, ottenere una perfetta epilazione senza muoversi da casa è ormai alla portata di tutti, grazie anche all’avvento della luce pulsata, coi tanti dispositivi per uso domestico attualmente in commercio. La possibilità di rimuovere i peli in maniera indolore e permanente ha spinto sempre più donne in questa direzione, convincendo anche le più restie a liberarsi una volta per tutte della peluria indesiderata.

Insomma, mercato e tecnologia rendono l’epilazione sempre più appetibile, offrendo possibilità per tutti i gusti: cerette, luce pulsata ed epilatori, ognuno con i suoi vantaggi e le sue caratteristiche. Devi solo scegliere il metodo che fa al caso tuo.

Brasiliana e nuove tendenze. Perché la depilazione intima è così popolare?

Brasiliana e nuove tendenze

Se è vero che l’abitudine di modificare il proprio corpo risale a epoche antichissime, la tendenza a rimuovere i peli pubici per una motivazione puramente estetica affiora invece ai giorni nostri. The Journal of Sexual Medicine ha descritto questa pratica come the ultimate barometer of how fashionable you really are, un vero e proprio barometro per stabilire quanto una persona sia o non sia alla moda. Una donna moderna, che rappresenti appieno i canoni estetici del XXI Secolo, deve quindi sfoggiare non solo gambe e viso perfettamente lisci, ma anche un pube ben depilato.

Una pratica che, se attuata senza i dovuti accorgimenti, rischia di essere dannosa.

Un recente sondaggio svolto presso la Queensland University of Technology ha ben messo in luce come le ragazze più giovani siano sempre più esposte a condizionamenti sociali che le spingono alla ricerca di corpi lisci e privi di peli. In particolare, lo studio si sofferma sull’epilazione delle parti intime, cui si ricorre per conformarsi a determinati prototipi di bellezza e sensualità.

Modelli alla cui costruzione hanno partecipato anche media e tv: correva l’anno 2000 quando una mitica Carrie Bradshaw si sottoponeva per la prima volta alla ceretta brasiliana. Fino ad allora in molti continuavano a ignorarne l’esistenza e fu anche grazie a questo episodio di Sex And The City se il grande pubblico si avvicinò sempre più all’idea di epilazione totale. Attualmente, un pube liscio è senza dubbio considerato più desiderabile rispetto a un pube naturale o parzialmente depilato; anche per questo, molte donne si affidano regolarmente alle mani di un professionista o all’epilazione fai da te.

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Le nuove norme estetiche dettate dai social media

Le nuove norme estetiche dettate dai social media

La grande ascesa dei social network ha ulteriormente esasperato questa ricerca della perfezione, proponendo modelli di bellezza spesso irraggiungibili e nella quasi totalità dei casi completamente privi di peli. E mentre modelle e influencer di ogni dove si mostrano in tutta la loro perfezione – il più delle volte con il provvidenziale aiuto di filtri e Photoshop – il resto del mondo femminile sogna le stesse gambe glabre, i visi levigati e gli inguini lisci come seta.

I social media hanno dunque sostituito le riviste di moda nel dettare i nuovi canoni estetici e nell’alimentare la necessità di rimuovere i peli superflui: un fenomeno che in molti stanno studiando, per comprenderne le possibili ripercussioni sull’autostima delle donne e sulla cosiddetta body image, l’immagine che ognuno ha del proprio corpo. Secondo la International University of Beirut, che ha analizzato il fenomeno, gli standard assimilati dalle adolescenti tramite piattaforme come Instagram influenzeranno il loro senso estetico anche in età adulta.

“Ma io lo faccio per me stessa, non per gli altri”

Ti starai forse chiedendo quanto conti la reale volontà di una donna nella scelta di epilarsi. La risposta non è così scontata, perché se è vero che i condizionamenti culturali esercitano un peso notevole su questo genere di decisioni – così come in ogni altro aspetto della vita – sono molti i fattori che entrano in gioco, quando si parla di cura del corpo e igiene personale. Sarebbe riduttivo credere che una donna si presti a lunghe sedute di epilazione per una mera questione estetica e di accettazione sociale. Non tutte le donne, almeno, e non in questa epoca storica.

Vogliamo credere che la maggioranza di noi non si senta in dovere di depilarsi per compiacere gli altri, ma lo faccia per una questione esclusivamente personale. Al di là dei canoni estetici imposti dai social, sono svariati i motivi per cui desiderare un corpo morbido e liscio, in primis star bene con sé stesse. Perché accarezzare un paio di gambe vellutate è un piacere per il partner, ma lo è altrettanto per chi di quelle gambe ne è la legittima proprietaria. Un discorso che non vale per tutte, certo, ma che continua a rispecchiare le preferenze di una vasta platea femminile.

Da non sottovalutare la prospettiva estetica della questione: c’è chi non vi presta attenzione e chi, al contrario, ama vedersi depilata. Sfoggiare una minigonna o un bikini mozzafiato con qualche pelo di troppo non è cosa per tutti e volersene liberare è più che comprensibile.

Body positive e movimento no-shave. La percezione della femminilità sta davvero cambiando?

movimento no shave
Da Byrdie.com

Chi non ricorda le iconiche immagini di una Sophia Loren non proprio fresca di ceretta, fotografata in tutto il suo splendore? Una star globale che si mostrava in libertà e senza filtri, così lontana dai canoni estetici che avrebbero segnato gli anni a venire, eppure così indiscutibilmente sensuale. Erano tempi in cui, almeno in Italia, la peluria su un corpo femminile non scandalizzava: il trend che avrebbe unito a doppio filo l’idea di bellezza e pelle depilata era all’orizzonte, ma non ancora pienamente assimilato dalla società.

Sembrano trascorsi secoli da quando furono scattate quelle foto, eppure non si tratta di un passato così remoto; semplicemente, la cultura della depilazione a tutti i costi si è così radicata nell’immaginario collettivo da rendere quasi inconcepibile che una donna esca di casa con qualche pelo in vista.

julia roberts non depilata
da Elle.fr

Tuttavia, anche se la depilazione rimane un punto centrale nella cura del corpo, qualcosa si sta muovendo e le nuove generazione provano a scardinare quei dogmi che ci sono stati inculcati decenni addietro. Torneremo ai tempi in cui la bella Sophia si mostrava al naturale senza temere commenti sgradevoli? Probabilmente sì, almeno a giudicare dalle tendenze attuali, che spingono sempre più verso l’accettazione incondizionata di sé e la libertà di far vedere con orgoglio pregi, difetti e corpi non depilati.

Proprio a questo concetto di libertà si rifanno le sostenitrici del cosiddetto body positive, nato per rivendicare il diritto di ogni donna ad accettarsi così com’è e, soprattutto, a piacersi. Una ricerca condivisa fra University of Technology Sydney e University of the West of England ha sottolineato i potenziali vantaggi di questo movimento: in particolare, esistono chiare evidenze di come la crescente attitudine a mostrare i propri “difetti” abbia risvolti positivi sull’autostima delle utenti.

Quindi, se da una parte i social media incoraggiano una perfezione fisica il più delle volte irreale, dall’altra si mobilitano per ribadire come il valore di una persona non dipenda dalla sua avvenenza fisica. Due onde opposte che si scontrano nel mezzo, laddove ragazze di tutto il mondo provano a destreggiarsi fra autostima, accettazione e modelli da seguire.

Non sono gambe snelle, pance piatte o una pelle più liscia della seta a determinare la bellezza di una donna, ma il fatto stesso di possedere un corpo – qualsiasi forma esso abbia – e un cervello da utilizzare nel miglior modo possibile. Del resto, perché voler cambiare ciò che per natura è già perfetto?

L’unicità come stile di vita. Niente più regole e canoni imposti!

Stiamo assistendo a una sorta di ribellione nei confronti d’una società sempre più mediatica, che ci vorrebbe conformi allo stesso modello femminile; una sollevazione popolare che va conquistando sempre più donne e culmina nella sacrosanta libertà di non depilarsi. Perché i peli possono piacere o meno, ma in molti sembrano aver scordato che sono un elemento naturale del corpo umano.

A questo proposito, un interessante articolo pubblicato da Time descrive le implicazioni negative di una società in cui la rimozione dei peli non è più una scelta di bellezza ma parte integrante della routine quotidiana, al pari dell’igiene personale.

Sia benvenuto quindi il movimento no-shave, un vero e proprio inno alla libertà: depilarsi o meno dev’essere una scelta esclusivamente personale, che nessuno può o deve contestare. Nel 1999 ci pensò Julia Roberts a scandalizzare il mondo mostrando le sue ascelle non depilate alla prima di Notting Hill. Il film fu un successo e lo fu anche il suo look naturale: non solo quell’immagine diventò iconica, ma sollevò memorabili dibattiti, buttando un seme destinato a germogliare. Fu il primo assaggio della presa di coscienza che ci avrebbe investite quasi vent’anni dopo.

Non solo persone comuni ma anche moltissime celebrità hanno aderito all’iniziativa, apparendo orgogliosamente in pubblico con tutti i loro peli: Madonna per esempio, che della libertà di andare contro corrente è stata pioniera, ma anche Paris Jackson, Gigi Hadid e Rihanna, solo per citarne alcune. E se l’iniziale intento provocatorio è andato via via scemando, ciò che rimane è un orgoglio femminile rafforzato, anche grazie allo sdoganamento di un baffetto.

Per concludere

Imbattersi in immagini di gambe, ascelle e visi al naturale è ormai una consuetudine e, complici i social media, donne di tutte le età stanno abbracciando una nuova concezione di bellezza e amore verso il proprio corpo. Ora sappiamo che depilarci è solo un’opzione e avere una pelle perfettamente liscia non ci rende necessariamente migliori: siamo libere di scegliere, in barba – è proprio il caso di dirlo! – agli stereotipi proposti dai media e alle tante pressioni sociali.

È bello constatare come le donne si stiano riappropriando del loro corpo, scoprendo la sua unicità e valorizzandolo al di là dei canoni estetici prestabiliti. Che tu voglia o meno depilarti, ciò che importa è che sia una scelta libera e personale: perché il vero punto della questione non è stabilire se sia meglio una gamba liscia o al naturale, ma che ogni donna possa decidere per sé, senza che altri si sentano in diritto di giudicarla. C’è voluto tempo, ma pare che finalmente ci si stia riuscendo.