Perché Ci Abbronziamo? Tutto Quello Che Dovresti Sapere Sull’abbronzatura

Cosa succede alla pelle quando ci abbronziamo? Ecco il processo dell'abbronzatura analizzato nel dettaglio!

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Prendere il sole e abbronzarsi fa parte della routine estiva della maggior parte delle persone ma, a differenza di quanto si possa pensare, l’abbronzatura non è sempre salutare e positiva, anzi!

Il fatto che la pelle diventi più scura significa che viene prodotta una maggiore quantità di melanina da parte delle cellule epiteliali che, per difendersi dal sole, aumentano la quantità di questo pigmento.

Possiamo dire che l’abbronzatura è, a tutti gli effetti, una difesa che la pelle mette in atto per difendersi dai raggi ultravioletti del sole e dal danno che questi possono provocare alla cute.

Per quanto non tutti siano amanti della tintarella, si stima che negli Stati Uniti circa 2 milioni di persone ogni anno prendano il sole 4 o più volte a settimana, ma siamo sicuri che l’abbronzatura sia esente da rischi?

In questo articolo vediamo cosa succede realmente alla pelle quando ci abbronziamo e come avviene l’intero processo. Che rapporto c’è tra i raggi del sole e la pelle abbronzata? Perché la pelle si scurisce? Esistono dei modi per abbronzarsi in modo sicuro senza nuocere alla salute? Ecco tutte le risposte che stavi cercando!

Moda e abbronzatura

Lo sapevi che l’abbronzatura non è sempre stata una moda così popolare? Tutt’altro: prima del 1920 la pelle scura era caratteristica dei ceti sociali bassi e della classe operaia.

  • Chi lavorava all’aperto era esposto al sole e quindi si abbronzava
  • Chi non lavorava preservava la pelle pallida e diafana che era segno di bellezza

In quegli anni la pelle chiara era simbolo di nobiltà ed era molto ambita, soprattutto tra le signore. Cosa accadde successivamente? Perché oggi l’abbronzatura ha acquistato valore?

  1. Sole e vitamina D: Si scoprì che l’esposizione ai raggi del sole favorisce la produzione di vitamina D da parte della pelle, una vitamina indispensabile per il buon funzionamento dell’organismo. Questo rese l’abbronzatura molto più desiderabile e la rese segno di benessere e di salute fisica.
  2. Sfilate e moda: Coco Chanel fu il primo a introdurre nelle sfilate di alta moda delle modelle abbronzate, prima di allora si prediligeva la pelle candida e bianca. Dopo di lui, molti altri fashion designers seguirono le sue orme e portarono all’apice del successo l’abbronzatura e la pelle ambrata.

Come funziona l’abbronzatura

L’abbronzatura avviene attraverso un processo molto semplice: più la pelle diventa scura più è maggiore la quantità di melanina che, essendo un pigmento, colora la cute. La produzione di melanina è dovuta all’esposizione ai raggi ultravioletti (UV) del sole che, come sappiamo, possono causare anche danni cellulari.

Perché la pelle produce melanina?

La pelle cerca di proteggersi dai danni causati dal sole producendo melanina! Più la pelle è scura, infatti, più è in grado di difendersi dai raggi solari ed è meno esposta a bruciature o irritazioni.

Quindi, l’abbronzatura è, a tutti gli effetti, la difesa che la nostra cute mette in atto per proteggersi dal sole. Da questo punto di vista, la tanto ambita tintarella non è assolutamente positiva né salutare per il nostro organismo: secondo una ricerca dell’International Agency for Research on Cancer l’esposizione ai raggi solari (o l’utilizzo delle lampade abbronzanti) prima dei 35 anni aumenta il rischio di sviluppare un melanoma del 75%.

La pelle giovane, infatti, è più delicata e più sensibile ai danni provocati dalle radiazioni UV.

I benefici dell’abbronzatura

Come abbiamo visto prima, l’abbronzatura comporta anche dei benefici molto salutari per il nostro corpo. Il sole è la principale fonte di vitamina D per il nostro organismo e, sebbene esistano degli integratori e degli alimenti sostitutivi, nulla può essere paragonato al sole in questi termini.

Nonostante questo vantaggio, però, le lunghe sessioni di abbronzatura o di lampade solari non sono necessarie né positive per la nostra pelle.

Il nostro corpo ha bisogno di circa 15 minuti di sole ogni giorno per produrre i livelli di vitamina D necessari per il benessere fisico. Inoltre, la nostra pelle non è costantemente in grado di produrre melanina: dopo 2 ore di esposizione al sole si raggiunge il livello cut-off, oltre il quale le cellule non sono più in grado di produrre questo pigmento.

Per questo motivo si sconsiglia di esporsi al sole per periodi di tempo prolungati perché non si ottiene un’abbronzatura migliore ma si incrementa solamente il danno cutaneo!

Quindi, perché vogliamo abbronzarci?

Il principale motivo che spinge la popolazione ad abbronzarsi in modo non necessario e, in alcuni casi, anche esagerato è l’apparenza. Secondo uno studio, l’81% delle persone pensa che l’abbronzatura migliori l’aspetto, questa credenza è fortemente in contrasto con le abitudini del secolo precedente dove, come abbiamo visto, la pelle diafana era segno di bellezza e nobiltà.

Alcune persone pensano che le lampade solari creino un’abbronzatura di base che poi protegge dalle successive esposizioni al sole. Questo è errato! L’abbronzatura artificiale corrisponde circa a un SPF 3 o SPF 4, quindi offre una ridotta protezione dai raggi ultravioletti e non è in grado di schermarli in modo efficace.

Per questo motivo, bisogna ugualmente applicare la crema solare ogni volta per prevenire i danni cutanei provocati dal sole.

Abbronzatura e rischi per la salute

L’eccesso di abbronzatura comporta dei rischi per la salute. L’esposizione prolungata ai raggi UV solari o artificiali può provocare dei danni più o meno gravi alla pelle. Il rischio maggiore sono i tumori della pelle:

  • Melanoma maligno
  • Carcinoma a cellule basali
  • Carcinoma a cellule squamose

Questi tumori sono molto aggressivi ed è bene conoscerli e riconoscere i segni per facilitare una diagnosi precoce che, in alcuni casi, può salvare la vita.

L’altro effetto collaterale dell’abbronzatura è l’invecchiamento della pelle. I raggi UV sono la principale causa di invecchiamento della pelle perché:

Per questo motivo, le creme solari dovrebbero essere applicate ogni giorno, anche durante le normali attività quotidiane perché i raggi UVA del sole sono in grado di oltrepassare i vetri delle finestre e raggiungono la nostra pelle anche all’interno delle case o degli uffici.

Come abbronzarsi in modo sicuro

Avendo valutato rischi e benefici, possiamo concludere che l’abbronzatura è ricercata soprattutto per fini estetici e non per motivi di salute, il nostro corpo ha bisogno solamente di 15 minuti al giorno di sole per ottenere tutto ciò di cui necessita. Quindi, esistono dei modi per abbronzarsi velocemente e in sicurezza?

1. Usa la crema solare

La protezione solare è indispensabile per proteggere la pelle non solo dal rischio di sviluppare tumori ma anche dall’invecchiamento. La protezione minima consigliata è di 30 SPF, ma si consigliano valori maggiori a chi ha la pelle molto chiara.

La crema solare deve essere applicata circa 20 minuti prima dell’esposizione al sole e deve essere riapplicata ogni 2 ore per garantire la massima protezione. Attualmente, la protezione solare è il metodo migliore per abbronzarsi senza correre rischi, purché la si utilizzi correttamente.

Lo sapevi?
La crema solare non impedisce l’abbronzatura né la rallenta! La pelle, infatti, produce melanina quando entra in contatto con i raggi UV ma rimane danneggiata se i raggi penetrano in profondità.

Il ruolo della crema solare è quello di formare una barriera protettiva che impedisce ai raggi UVA e UVB del sole di andare in profondità all’interno della cute, ma non limita la produzione di melanina.

2. Autoabbronzanti

Gli autoabbronzanti sono delle creme e lozioni particolari che contengono ingredienti in grado di stimolare la produzione di melanina da parte della pelle. Sono particolarmente indicati per chi ha la pelle molto chiara, infatti:

  • I soggetti con la pelle scura hanno una maggiore quantità di melanina e si abbronzano più rapidamente
  • I soggetti con la pelle chiara hanno una minore quantità di melanina e si abbronzano più lentamente

L’autoabbronzante deve essere applicato prima dell’esposizione al sole e produce effetti visibili dopo una sola applicazione. Tuttavia, assicurati di leggere con attenzione quanto riportato sulla confezione perché molti autoabbronzanti non svolgono una funzione protettiva, il loro SPF è 0, quindi devono essere associati a una buona crema solare.

3. Evita le lampade abbronzanti

Per quanto le lampade solari vengano dichiarate sicure e salutari, in realtà sono pericolose e dannose per la pelle. Anche se le lampade non causano ustioni, non significa che non provochino danni cutanei.

Infatti, le sorgenti utilizzate emanano dei raggi UV concentrati direttamente sulla pelle. Durante un’ora di lampada solare la pelle riceve molti più raggi UVA e UVB rispetto a quelli che riceverebbe con l’esposizione al sole e, come sappiamo, questi raggi devono essere schermati o provocano danni come l’invecchiamento e il rischio di sviluppare tumori.

Per questo motivo, è preferibile abbronzarsi alla luce del sole piuttosto che con le lampade artificiali.

Conclusione

L’abbronzatura è la difesa che la nostra pelle mette in atto per proteggersi dai danni provocati dai raggi ultravioletti del sole. Le cellule cutanee producono melanina che è un pigmento in grado di scurire la pelle e che riduce il rischio di danni e scottature dovute al sole.

Oggi l’abbronzatura è molto ambita prevalentemente per motivi estetici, ma non bisognerebbe mai esagerare: il nostro corpo ha bisogno solamente di 15 minuti di sole al giorno per produrre la vitamina D necessaria.

Si consiglia di evitare le esposizioni prolungate al sole, in particolare la pelle produce melanina solo per le prime 2-3 ore in cui riceve i raggi solari, poi raggiunge un picco oltre il quale non è più in grado scurirsi ulteriormente per quella giornata. Prima di prendere il sole è molto importante utilizzare sempre una crema solare, preferibilmente con SPF maggiore o uguale a 30.

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